Un grande ringraziamento agli attivisti statunitensi che ci ricordano con questo articolo una delle tantissime ragioni per cui il pensiero di Fidel Castro è sempre stato escluso dall’informazione delle multinazionali occidentali
Fidel Castro Ruz, storico leader della Rivoluzione cubana, ha avvertito quasi 30 anni fa che erano necessarie azioni collettive e urgenti per combattere la distruzione dell’ambiente terrestre. In questo discorso di cinque minuti al vertice della Terra delle Nazioni Unite, a Rio de Janeiro, in Brasile, il 12 giugno 1992, Fidel ha giustamente attribuito la colpa alla natura rapace del capitalismo come causa della crisi ambientale. Ha parlato per i popoli del pianeta – e della Terra stessa – soffrendo per gli effetti del sottosviluppo e del super-sfruttamento dell’imperialismo. La prospettiva rivoluzionaria e socialista di Fidel su questa urgenza per l’umanità suona più vera che mai oggi.
“Un’importante specie biologica rischia di scomparire a causa della rapida e progressiva eliminazione del suo habitat naturale: l’umanità. Stiamo diventando consapevoli di questo problema quando è quasi troppo tardi per prevenirlo. Va detto che le società dei consumi sono le principali responsabili di questa spaventosa distruzione ambientale.
Sono nati dall’ex metropoli coloniale. Sono la progenie delle politiche imperiali che, a loro volta, hanno generato l’arretratezza e la povertà che sono diventate la piaga per la stragrande maggioranza dell’umanità.
Con solo il 20 percento della popolazione mondiale, che consuma i due terzi di tutti i metalli e i tre quarti dell’energia prodotta in tutto il mondo. Hanno avvelenato i mari e i fiumi. Hanno inquinato l’aria. Hanno indebolito e perforato lo strato di ozono. Hanno saturato l’atmosfera di gas, alterando le condizioni climatiche con gli effetti catastrofici che stiamo già iniziando a soffrire.
Le foreste stanno scomparendo. I deserti si stanno espandendo. Miliardi di tonnellate di terreno fertile viene lavato ogni anno nel mare. Numerose specie si stanno estinguendo. Le pressioni della popolazione e la povertà portano a sforzi disperati per sopravvivere, anche a spese della natura. I paesi del Terzo mondo, le colonie di ieri e le nazioni di oggi, sfruttati e saccheggiati da un ingiusto ordine economico internazionale, non possono essere incolpati di tutto ciò.
La soluzione non può essere quella di impedire lo sviluppo di coloro che ne hanno maggiormente bisogno. Perché oggi tutto ciò che contribuisce al sottosviluppo e alla povertà è una flagrante violazione dell’ambiente.
Di conseguenza, decine di milioni di uomini, donne e bambini muoiono ogni anno nel Terzo mondo, più che in ciascuna delle due guerre mondiali.
Il commercio ineguale, il protezionismo e il debito estero aggrediscono l’equilibrio ecologico e promuovono la distruzione dell’ambiente. Se vogliamo salvare l’umanità da questa autodistruzione, deve esserci una migliore distribuzione della ricchezza e delle tecnologie disponibili sul pianeta. Meno lusso e meno rifiuti in alcuni paesi, quindi ci saranno meno povertà e fame in gran parte del mondo.
Smettere il trasferimento degli stili di vita e delle abitudini di consumo nel Terzo mondo che rovinano l’ambiente. Rendere la vita umana più razionale. Adottare un giusto ordine economico internazionale. Usare la scienza per raggiungere uno sviluppo sostenibile senza inquinamento. Pagare il debito ecologico, non il debito estero. Sradicare la fame e non l’umanità.
Ora che la presunta minaccia del comunismo è scomparsa e non c’è più pretesto per condurre guerre fredde o continuare la corsa agli armamenti e le spese militari, cos’è che quindi impedisce l’uso immediato delle risorse per promuovere lo sviluppo del Terzo mondo e combattere la distruzione ecologica che minaccia il pianeta ?
Basta con l’egoismo. Basta con gli schemi di dominio. Basta con insensibilità, irresponsabilità e inganno. Domani sarà troppo tardi per fare ciò che avremmo dovuto fare molto tempo fa“.
Fidel Castro Ruz
Fonte: Liberation News – USA
