Spacciatori di disinformazione

Le sonore cretinate qui sotto riportate, vengono dal sito IO AMO L’ITALIA – MAGDI CRISTIANO ALLAM e sono in rete senza modifiche di aggiornamento a tutto il 30 agosto 2011. Questo è il link: (http://www.ioamolitalia.com/2010/12/appello-del-medv-per-un-prigioniero-politico-cubano-oscar-elias-biscet/). Si riferiscono ad un appello per la liberazione di Óscar Elías Biscet ancora attivo nonostante il tomo sia a Miami da mesi, dopo essere uscito di prigione a Cuba il 13 marzo. Riportiamo qui solo la parte finale dell’appello e solo per dimostrare come funziona la ricerca di pietà tramite menzogna. L’appello è firmato da giornalisti del ”peso” di Giuliano Ferrara, Renato Farina (l’Agente Betulla dei Servizi Segreti, radiato dall’Ordine dei Giornalisti), Carlos Carralero (cubano, “rifugiato politico” di mestiere, in Italia dal 1995), Antonio Socci (il quale se si fa scorrere l’elenco, peraltro breve, si nota che l’appello lo firma ben due volte) e personaggi di “alto” profilo politico come il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni. La prima parte che non riportiamo racconta solo la lacrimevole disavventura del povero difensore di diritti civili, della sua vita, ecc. La seconda parte, è la sonora cretinata, quella relativa alla cattiveria dei tiranni comunisti ed è davvero singolare leggerla pensando che il soggetto non sia stato recluso nelle carceri statunitensi di Abu Ghraib o di Guantánamo bensì in quelle dello stato cubano. Insomma una lettura che serve a capire cosa viene scodellato sulla tavola  dell’informazione se il menù non te lo scegli da solo.

La base Delta di Guantánamo

“(Quelle cubane sono…) prigioni in cui, secondo le Nazioni Unite, avvengono: “Isolamenti in stanze fredde; perdita del controllo di tempo e spazio; immersione in pozzi neri; intimidazioni coi cani; simulazioni di esecuzioni; botte ai reclusi; lavori forzati; confinamento per anni in prigioni chiamate ‘cassetti’; uso di altoparlanti con rumori assordanti durante gli scioperi della fame; spersonalizzazione del detenuto mediante totale nudità in celle di castigo; soppressione di acqua ai prigionieri dichiarati in sciopero della fame; presentazione del recluso nudo davanti ai familiari per obbligarli ad accettare il piano di riabilitazione politica…”. Secondo Human rights first, Oscar Biscet soffre di “gastriti croniche e ipertensione”, e ciononostante è confinato in celle solitarie, talora sotterranee, o con “violenti criminali”. Inoltre è privato per lunghi periodi della possibilità di comunicare, di ricevere visite o medicazioni. La sua cella è senza finestre, senza bagno, umida, sporca, infestata dai vermi e senz’acqua. La sua salute è rovinata. Ha perso quasi tutti i denti, ma non il coraggio. Manda a dire ai suoi sostenitori: “La mia coscienza e il mio spirito stanno bene”. Biscet è forse, vista la lunghezza della sua pena, il massimo prigioniero di coscienza oggi al mondo. Lo chiamano anche il “negro olvidado” (il “negro dimenticato”). Noi, invece, vogliamo ricordarlo e chiederne la liberazione.”

Facciamo notare che il passaggio “ Isolamenti in stanze fredde” deve essere stato mutuato dai racconti di carcerazioni di altri paesi, perché Cuba si trova ai tropici. In conclusione riportiamo la foto del torturato nelle segrete del regime, il senza denti (!) al momento del suo arrivo negli Stati Uniti. Infatti, in base alla propria concezione di coerenza, prima dell’uscita di prigione sosteneva con vari messaggi che la sua vita futura si sarebbe svolta a Cuba, “per continuare la battaglia non violenta”. Specifichiamo che la frase “vista la lunghezza della pena” si riferisce ad una condanna effettiva a tre anni di carcere. Forse oltre a non sapere nulla di Abu Ghraib e della Base Delta di Guantánamo, nulla sanno neppure dei 5 cubani rinchiusi da tredici anni negli Stati Uniti, ingiustamente secondo una ampia schiera di giuristi nel mondo. Eppure si dimostrano aggiornatissimi, tanto che continuano a chiedere la libertà per uno che è già passato da tempo a ritirare la prebenda a Miami.

Biscet all’arrivo a Miami