Non è che noi si reagisca male alla sola presenza del nome e del grugnetto della Pippi Calzelunghe DuePuntoZero solo perché vorremmo riempire di epiteti i suoi genitori che la scodellano ai media da ormai troppo tempo senza raccontarne veramente il motivo …che noi sospettiamo. Non è che noi non si riesca più a sopportare le smorfie e gli sproloqui che emette telepilotata da interessi che solo i poveri d’immaginazione non riescono a geolocalizzare: è proprio perché siamo certi, fuori di ogni dubbio, che possa servire a tutte le cause che gli si vuole attribuire, tranne che ha quella di dare sollievo al futuro del mondo e dell’umanità. Basta; è ora di mettere in chiaro -e non più solo di scriverlo tra le righe- che questa tritagonadi delle belle speranze ecologiche deve dire chiaramente a quale destino è stata venduta dai genitori, o finalmente, tacere! Altro che reverenze da capi di stato e majors della politica. Per questo motivo offriremo, da ora in avanti, una serie di serissimi appunti che devono rendere noto ai nostri fruitori che ben altri motivi vanno addotti per il cambiamento climatico, e non quelli che vorrebbero la limitazione delle emissioni industriali.
Troppo comodo, ora che i soliti noti hanno costruito il proprio potere sulla pipì fatta in mare, mettere alla berlina chi dovesse sognarsi di tentare lo stesso processo, aprendo la cerniera dei pantaloni davanti alla spiaggia.
Lito
Riportiamo un’intervista al professor Franco Prodi, fratello dell’ex Presidente del Consiglio italiano, tratta dall’Huffington Post. Quindi non la voce di un ribelle dalle pagine della rivista degli sfasciatutto.
Il professor Franco Prodi
di Nicola Mirenzi
A differenza della maggior parte di noi, per cui può essere una minaccia, una previsione pessima o una spiacevole seccatura, per lui è un incanto: “Il temporale è un fenomeno geofisico meraviglioso. Si espande lungo ben dodici ordini di grandezza, partendo da minuscole goccioline d’acqua grandi un dodicimillesimo di millimetro, e culmina in uno avvenimento spettacolare, i cui effetti sono visibili fino a quaranta chilometri di distanza”. La voce del professor Franco Prodi, fisico dell’atmosfera e climatologo riconosciuto in tutto il mondo, si riempie di stupore quando descrive gli eventi naturali a cui ha dedicato la sua vita di studio e di ricerca: “Cominciai nell’osservatorio scientifico e sperimentale dell’aeronautica militare del Monte Cimone, la vetta più alta dell’Appennino tosco-emiliano. Appena arrivai, il colonnello Ottavio Vittori, un fisico di livello straordinario – uno di quelli che non ti aspetti di incontrare durante il servizio militare –,mi guardò negli occhi e mi disse: “Ti occuperai di questo”. Aveva aperto il palmo della mia mano e ci aveva appoggiato sopra un chicco di grandine, il materiale naturale più inconsueto e intrigante che ci sia, come avrei scoperto dopo – ma in quel momento, per me, era ancora un banale chicco di grandine, e basta”.