Ultimi rantoli del governo Macri in Argentina: scandali e dietro-front

 

Scandalo nel PRO per la parte della giurisdizione sugli aborti non punibili: Macri si rivolta e annulla il nuovo protocollo di Rubinstein appena pubblicato ufficialmente dal governo

Il governo di Mauricio Macri ha pubblicato una risoluzione che aggiorna il protocollo per l’interruzione legale della gravidanza (ILE) e ha deciso quindi di annullarlo lo stesso giorno.

La risoluzione, promossa dal Segretario alla Salute, Adolfo Rubinstein, è stata criticata dal presidente provvisorio del Senato, Federico Pinedo, che l’ha considerata “incostituzionale”. Alla presidenza (Macri) hanno dichiarato di non conoscere il contenuto – pubblicato sulla Gazzetta ufficiale – e hanno affidato la questione al Ministro della sanità e dello sviluppo sociale, Carolina Stanley, che annullerà il nuovo protocollo. Voci vicine alla Stanley hanno detto che si è trattato di “un errore tecnico”. I settori del partito al potere chiedono le dimissioni del Segretario alla Salute, che starebbe prendendo in considerazione l’idea di renderle concretamente. Alla Casa Rosada avrebbero dovuto supporre che il governo stava andato via. Il nuovo Presidente, Alberto Fernández si installerà il 10 dicembre prossimo.

Aggiungiamo noi, un paese dove gli scandali nella sanità, come quello della pedofilia che ha toccato i più alti vertici dell’ospedalizzazione infantile a Buenos Aires (vedi nostro articolo qui), non sembra credibile che in materia “sanitaria” si possa agire con la più disinvolta mancanza di attenzione. Il tema dell’aborto è poi tema di altissima discussione in Argentina, da tempo e con posizioni che vanno dalla regolazione di stile europeista, alla più accanita opposizione intransigente. La nazione di Papa Bergoglio, più che mai dovrebbe aprire dibattiti seri e costruttivi e non sciabolate mediatiche di cui pentirsi nel giro di alcune ore.

Lito

Fonte: Pagina 12 – Argentina

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