La folla arrabbiata protesta contro il colpo di stato della Bolivia alle Trump Towers di New York

New York l’altro ieri sera con la manifestazione anti-imperialista per la Bolivia

Meno di 24 ore dopo che una cabala razzista e neoliberista aveva espulso il presidente boliviano indigeno, socialista e democraticamente eletto, Evo Morales, diverse centinaia di persone hanno marciato per protesta a New York City. La manifestazione dell’11 novembre, convocata da “Lotta per il socialismo / La Lucha por el Socialismo“, ha condannato il colpo di stato di destra e si è dimostrata solidale con la classe lavoratrice boliviana e la popolazione indigena.

Scandendo “Evo Si, Golpe No!”, “El Pueblo Unido, Jamás Será Vencido!” E “Yankee Empire fuori dall’America Latina”, hanno marciato dall’ufficio del Consolato Boliviano verso le Trump Towers. Sebbene la polizia non consentisse l’accesso alla parte anteriore delle Trump Towers, la manifestazione ha fatto sentire la sua voce forte e chiara in una concentrazione a pochi isolati di distanza. Tra i relatori che hanno parlato alla folla, c’era Joe Mendoza, un membro boliviano-americano del “Partito per il Socialismo e la Liberazione“, che ha sostenuto la libertà della Bolivia dal colonialismo nordamericano e ha tracciato l’importante legame tra l’intervento coloniale e lo sfruttamento capitalista sia in patria che all’estero.

Un oratore filippino-americano di “Bayan-USA” ha collegato le lezioni che i militanti filippini hanno imparato nella loro lotta per la liberazione con la lotta in corso in Bolivia. La presenza degli attivisti di altre organizzazioni in solidarietà con la Bolivia ha attirato l’attenzione sull’interconnessione di ogni lotta contro l’imperialismo.

Quello che è stato fatto è appunto attirare l’attenzione; mentre un lato della strada era pieno di manifestanti, l’altra metà vedeva curiosi che si interessavano all’evento. Sebbene la manifestazione abbia avuto luogo in uno dei quartieri degli affari più ricchi della città, i manifestanti si sono collegati con molti lavoratori che partono alla fine della giornata o quelli che iniziano i turni serali e notturni.

Fonte: Liberation News – USA

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