La negazione del visto degli Stati Uniti impedisce la presenza cubana all’appuntamento dell’OPS

Cuba ha denunciato oggi (1° ottobre 2019) che gli Stati Uniti hanno negato i visti alla delegazione dell’isola che avrebbe partecipato al 57° Consiglio Direttivo dell’Organizzazione Panamericana della Salute (OPS) in questa capitale.
Attraverso una nota diffusa martedì, l’ambasciata del paese caraibico a Washington DC ha affermato che la rappresentanza cubana, di cui era prevista la partecipazione alla più importante riunione delle autorità sanitarie della regione, era guidata dal ministro del settore, José Ángel Portal.
Esprimiamo il nostro rifiuto di questa azione arbitraria e denunciamo che con la negazione dei visti, il governo degli Stati Uniti viola ingiustificatamente i suoi obblighi come paese che ospita un’organizzazione internazionale, dice il testo.
La delegazione diplomatica ha aggiunto che, ancora una volta, l’amministrazione di Donald Trump cerca di mettere a tacere la voce di Cuba, “uno sforzo che si aggiunge alla campagna che si sta sviluppando per ostacolare i programmi di cooperazione medica del nostro paese con altre nazioni”.
Cuba continuerà a contribuire al nobile scopo di migliorare le condizioni di salute e il benessere dei paesi che lo richiedano, fedele alla sua solidarietà e alla sua vocazione internazionalista, ha concluso.
La nota dell’ambasciata è stata diffusa dopo ieri che il Dipartimento di Stato nordamericano ha comunicato di aver imposto restrizioni sui visti ai funzionari cubani collegati al programma di missioni mediche dell’isola all’estero.
L’esecutivo del presidente repubblicano, che da mesi si sta scagliando contro uno dei più importanti sforzi di solidarietà nel territorio dei Caraibi, ha giustificato la misura sostenendo che quelle persone sono responsabili di “alcune pratiche lavorative di sfruttamento e coercizione”.
Attraverso una dichiarazione, l’organismo federale ha tacciato come “fondamentalmente difettoso” un programma elogiato da organizzazioni internazionali, e ha invitato le nazioni con cui Cuba collabora a garantire salvaguardie contro ciò che Washington definisce come presunto” abuso e sfruttamento del lavorativo”.
Attraverso il suo account Twitter, il direttore generale per gli Stati Uniti della Cancelleria cubana, Carlos Fernández de Cossio, ha qualificato quel passo dell’organismo federale di un’altra aggressione contro l’isola, con la quale Washington torna a praticare la “sua politica estera di misure coercitive, l’unica in grado di fare’.
“Le illegittime restrizioni sui visti per attaccare la riconosciuta cooperazione medica internazionale di Cuba mostrano una politica americana moralmente in bancarotta”, ha aggiunto su quel social network.
“È un errore enorme credere che i funzionari cubani tradirebbero gli impegni di cooperazione medica internazionale in cambio di visti per entrare negli Stati Uniti”, ha aggiunto.
Oltre a prestare servizio in 67 paesi, il personale medico cubano ha contribuito alla formazione di migliaia di medici provenienti da 138 nazioni.

Traduzione di MC²

Fonte: Prensa Latina – Cuba

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