Dissidente? Finalmente non più! Eclatanti rivelazioni alla televisione cubana.

Fino ad alcune ore fa era considerato il portavoce delle Dame in Bianco ed uno dei giornalisti indipendenti più attivi e conosciuti tra gli antigovernativi sull’Isola. Presidente dell’Unione dei Giornalisti Liberi di Cuba è stato uno dei “dissidenti” più citati dalla stampa estera.
Si tratta di Carlos Manuel Serpa, che proprio oggi si è rivelato essere semplicemente, Emilio, agente della Sicurezza dello Stato cubano. La eclatante rivelazione ribadisce e amplia nei particolari anche la già nota ammissione di appartenenza ai Servizi di Sicurezza cubani di un altro ex “dissidente”, Moisés Rodríguez, che ha annunciato di avere raccolto una corposa documentazione nel periodo di infiltrazione nei gruppuscoli contro-rivoluzionari. La cosa che ha sorpreso i “dissidenti” ed i loro finanziatori è stato il metodo con cui sono venuti a sapere la verità. E’ successo durante la trasmissione televisiva “Le Ragioni di Cuba” che con la puntata serale di questo sabato 26 febbraio, intitolata “ I Peones dell’Impero” ha intervistato i due uomini che si sono palesati agenti della Sicurezza, mentre erano conosciuti come membri della dissidenza.

Presentiamo la prima parte del programma “I Peones dell’Impero” qui

e la seconda parte qui

La dama sbaglia mossa sulla scacchiera cubana

La dama sbaglia mossa. Le cosiddette dame in bianco tentano di manifestare partendo dalla casa di una di loro, ma altre donne, tante, con alcuni studenti della vicina università le impediscono di muoversi. Le circondano e le sfottono. Senza mai usare alcun tipo di violenza o di provocazione. Il tutto sotto lo sguardo attonito dei funzionari statunitensi presenti sul posto. Cuba – 23 febbraio 2011

Le recenti immagini dei paesi arabi che non vedrete da altre parti

Probabilmente i cambiamenti nelle gestioni politiche ed economiche dei paesi mediorientali non sono solo provocati dalle sollevazioni popolari.  E’ inutile fare gli ingenui, una grossa parte della produzione e dello smistamento degli idrocarburi per l’energia del mondo ricco, sono concentrati in quella zona.  Siamo sicuri però che una grande parte di quelli che sono scesi in piazza  contro i “vecchi” regimi, siano determinati a volerne la sostituzione. Tra questi, nella larga fascia popolare, tutti coloro che per anni non hanno potuto certamente ne mostrarsi ne manifestare. Questi finalmente si riprendono il diritto di essere partecipi alla conquista del futuro. Molti vorrebbero un mondo migliore. Molti hanno le nostre stesse speranze, i nostri stessi riferimenti e adesso lo dimostrano.  E’ altrettanto sicuro che non vengono fatti vedere dai media internazionali. Qui sotto alcune foto eloquenti:



Gli Stati Uniti si sono rimangiati le promesse su Guantánamo con un assordante silenzio mediatico, esteso anche alla morte dei detenuti

Lito – per AmiCuba Isola Ribelle

Per i fornitori ufficiali di libertà e democrazia al resto del mondo, per continuare a rapire o torturare, è sufficiente non farlo in casa, abbassando inoltre la soglia d’informazione. Infine, per interposta entità, strillano e stramazzano accusando altri di essere fuori dalla legalità in fatto di diritti umani.

L’esempio più recente è a Guantánamo, Cuba, campo di reclusione della base navale Delta.

Uscito di scena mischiandosi con la nebbia, l’ex presidente degli Stati Uniti George Bush, poteva solo sperare di passare inosservato al vaglio della storia. Il vero problema però per queste maschere che agiscono in nome del Potere, è che chi ha subito ingiustizia non se la dimentica.…e su indicazione di Bush il giovane, di ingiustizie nel mondo ne devono essere state commesse parecchie. Comunque lui, forse stanco del totale anonimato che meglio si addiceva ad un personaggio senza proprio spessore, ha deciso di mettere il naso fuori dal Texas e dalla Federazione che ha presieduto. E siamo nell’attualità. Il problema è nato quando è trapelata la notizia di un suo prossimo sbarco in Europa, con tappa in Svizzera. Qui, l’Organizzazione Mondiale contro la Tortura di Ginevra, ha chiesto alla magistratura elvetica di aprire un’inchiesta su di lui. Si, perché sembra che autorizzare la tortura, come ad Abu Graib o a Guantánamo, per citare solo i nomi arrivati sui giornali, non sia proprio una prassi accettata da tutti nel mondo. Va bene che una volta passata l’attualità sui media ci si deve dimenticare di tutto, va bene che gli statunitensi non risultano facilmente processabili neppure se scuoiano bambini e poi mettono ad essiccare le pelli al sole, ma qualcuno che di mestiere tiene a mente i nomi dei probabili criminali, continua ad esistere. Chi ha mai visto in prigione gli autori statunitensi, ben 22 condannati, del sequestro italiano di Abu Omar? Chi ha visto in prigione gli autori della strage del Cermis, quella dei piloti serie Top Gun che falciarono i cavi di una teleferica con seguito di vittime? Per citare solo due recenti esempi italiani…Ma sulle malefatte di Bush era ora che qualcuno iniziasse a impostare dei quesiti. Stando forse alla sua doppia presidenza ha accumulato più interrogativi da chiarire di tanti altri. Sta di fatto che in seguito a questa denuncia, poteva rischiare l’arresto una volta arrivato in Svizzera.  Avremmo forse assistito ad un remake della vicenda londinese, dove il fascista e torturatore cileno Pinochet venne arrestato. Conclusione: viaggio e conferenze annullati rapidamente. Probabilmente quindi oltre oceano è stato valutato che esisteva un rischio concreto. Meglio tentare di inabissarsi di nuovo. Meglio non alzare polvere. Proprio in questi stessi giorni inoltre è morto, nel carcere di Guantánamo, l’afgano Awal Malin Gul di 48 anni. Era accusato di terrorismo ed era trattenuto senza che siano mai state portate prove contro di lui fin dal 2002.  Non è il primo detenuto che muore nella galera a stelle e strisce cubana, è il settimo. Cinque si sono suicidati, ufficialmente, un sesto è morto sembrerebbe per un tumore e quest’ultimo, per un attacco di cuore. La faccenda di Bush che annulla il viaggio in Europa e la morte del settimo carcerato di Guantánamo hanno avuto poco rilievo sui mezzi d’informazione, così come poco si è detto della mancata attuazione della promessa elettorale dell’attuale inquilino nero, della Casa Bianca, sulla chiusura del carcere statunitense a Cuba. I difensori  più attenti e sensibili dei diritti umani, non hanno ritenuto di fare battaglie per gli afgani “forse” terroristi, in galera da anni senza accusa, senza difesa, senza diritti. Esseri umani, pare, trattati come se le convenzioni internazionali fossero carta igienica. Le varie organizzazioni sempre attente al povero, singolo, dissidente nel posto giusto, non hanno diffuso la notizia dell’iniziativa dell’Organizzazione Mondiale contro la Tortura. Hanno chiuso gli occhi per anni su Guantánamo. Non parlano mai delle decine di giornalisti e sindacalisti fatti sparire o ammazzati ogni anno in paesi compiacenti con gli interessi imperiali. Nulla dicono di Posada Carriles, attualmente negli Stati Uniti , terrorista internazionale reo confesso di attentati  in Salvador, a Cuba, in Venezuela, a Panama. Non fanno campagne contro le incredibili condanne ai Cinque cubani che si trovano nelle carceri statunitensi da dodici anni. Entità telecomandate.

Turismo: a Cuba superati tutti i record

Cuba si presenta molto bene quest’anno alla Fiera Internazionale del Turismo.

La fiera  B.I.T. di Milano si svolge dal 17 al 20 febbraio. Oltre al fantastico mare, i turisti iniziano a scoprire le bellezze della natura anche all’interno dell’isola.  Sul prossimo Notiziario AmiCuba, il  n° 18,  tutti i dati del grande successo 2010 e le informazioni per visitare lo stand del turismo cubano in fiera.

Contro le minacce a Cuba, la presenza del popolo e la solidarietà internazionale

Contro le minacce, neppure molto velate, di alcuni dirigenti statunitensi su eventuali moti di sollevazione a Cuba, bisogna rispondere facendo ancora più forti i legami di solidarietà internazionali. CUBA NON E’SOLA ! Da oltre cinquant’anni si difende da se e le sue pertinenze estere, ambasciate e consolati, hanno vicine tutte quelle centinaia di associazioni e comitati di solidarietà con Cuba sparsi per il mondo.  Naturalmente moti popolari a Cuba, sull’onda delle rivoluzioni colorate estero-finanziate,  possono esistere solo nei sogni degli anti cubani, ma l’ indicazione di precise date potrebbe comunque eludere ad un’ennesimo attacco contro l’Isola Grande dei Caraibi. Quindi come in una canzone di Carlos Puebla: “ …i cubani dormono con un occhio, ma con l’altro  sorvegliano il fucile sotto il letto…”