11 settembre 2.0 – L’inizio della loro fine

Terrorizza anche tu i tuoi amici con la maschera del Feroce Saladino.

Bush il giovane ci era riuscito con tutto il mondo

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Oggi è l’11 settembre. Per primo abbiamo ricordato quello del Cile,

…e per secondo ricordiamo quello dell’anno 2001. Quello che ha iniziato il periodo di follia terroristica, la caccia al Feroce Saladino, frollato per oltre un decennio nel limbo informativo con la broma (barzelletta) ripetuta ai telegiornali: ma sarà lui o non sarà lui?

In sintesi: non avendo più imperi del male da contrapporre nei films proposti dall’informazione generalista, ne andava inventato uno fittizio e a differenza di quello della Guerra Fredda, in toto malleabile alle proprie esigenze.

Perché?

Forse per cercare d’invertire la rotta del declino galoppante dell’imperialismo. Almeno per tentare di ritardarne gli effetti macroscopici. In effetti per un ventennio hanno mascherato la continua discesa dell’impero nel gorgo della storia. Ma i costi non reggono con un migliaio di basi, NATO e non NATO, in giro per il mondo. Spese esorbitanti per aver perso tutte le guerre reali, vincendo solo quelle gestibili hollywoodianamente per gli schermi televisivi. Collasso delle infrastrutture interne all’impero. Debito pubblico in mano ai “musi gialli”! Ripresa dei concorrenti grazie alle risorse naturali che in Nord America non esistono. Impossibilità di riconquistare lo sfruttamento dell’America Latina e dell’Africa vista la velocità orientale di penetrare quelle società. Da decenni la Cina sforna giovani altamente qualificati che con competenze linguistiche adeguate ai territori offrono partnership e non brutale conquista militare. La decadenza scolastica occidentale è diventata proverbiale, fuori dall’informazione del regime imperiale.

Quindi sorpasso subito in ogni campo dalla rinascita delle nuove potenze non egemoni orientali.

Solo alcuni brevissi esempi: 600Km di (vecchia) alta velocità negli USA, contro gli oltre 30.000km in Cina (di ultima generazione). Arretratezza enorme nelle armi convenzionali e strategiche, cui la propaganda mediatica non riesce più a star dietro, tanto che la superiorità russa ferma le pretese sulla Siria e blocca la politica di gestione di Petrolandia… Aver investito nella grandissima flotta di portaerei per dominare i mari, con la Cina che pianifica la Nuova Via della Seta via terra, precisa la dimensione della sconfitta.

Incapacità sistematica di far fronte alle calamità naturali, tanto che rivolte di cittadini inferociti sono tenute nascoste solo grazie all’apparato informativo…

A questo proposito, per capire meglio la genesi di questa storia, offriamo in visione un documentario firmato dal compianto Giulietto Chiesa.

Si tratta di “Zero: il grande inganno”, che venne confezionato da Giulietto Chiesa, con il contributo di personaggi del calibro di Dario Fo, Lella Costa e Moni Ovadia. Da Pandora TV:

Consigliamo poi vivamente “11 SETTEMBRE 2001, INGANNO GLOBALE“, di Massimo Mazzucco,  regista italiano che ha vissuto a lungo negli Stati Uniti. Prodotto molto più completo sul tema di Zero, ma soprattutto veramente preciso su tutti gli aspetti della vicenda, tanto che anche se rivisto oggi rimane a detta di molti analisti di geopolitica il miglior lavoro a livello mondiale.

Qui il link per acquistare i DVD dei titoli di Mazzucco:

https://www.luogocomune.net/shop/film-in-italiano

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