Ma quale attacco alla Huawei …

La visita di Xi Jinping a JL-Mag, azienda cinese leader mondiale nel settore delle terre rare.

Durante una delle sue visite nel “Paese” che hanno fatto seguito alla decisione di restrizioni da parte dell’amministrazione Trump relative a Huawei e altre aziende, il presidente cinese Xi Jinping ha visitato un impianto di terre rare a Ganzhou, nella provincia di Jiangxi. Il messaggio è stato di un simbolismo incredibilmente efficace: gli Stati Uniti hanno bisogno della Cina. Meglio quindi capire bene l’importanza delle terre rare.

Con questo temine si indica un insieme di 17 materiali fondamentali per il settore tecnologico, una sorta di farina 2.0 indispensabile per sfornare prodotti tecnologici: dai diodi ai magneti, passando per i microconduttori. Quindi PC, tablet, smartphone e una lista innumerevole di altri dispositivi si basano tutti sull’utilizzo delle terre rare. E la Cina è il maggiore produttore al mondo. Nel 2010 il paese asiatico era responsabile della produzione del 97 percento di terre rare nel mondo, dato sceso al 71 percento dopo che altri paesi hanno iniziato a produrre terre rare per contrastare la posizione dominante della Cina. Una posizione in classifica che ad oggi risulta comunque determinante per il settore, e pare che non potrà calare ulteriormente, vista l’ubicazione delle riserve.

Inoltre non si tratta solo della terre rare: anche la produzione del litio, fondamentale per la realizzazione delle batterie, è in mano a due aziende cinesi, Tianqi Lithium Corp. e Ganfeng Lithium Co., che controllano metà della produzione mondiale. Aggiungiamoci anche che grazie al possedimento di miniere in Congo, un accordo con la società mineraria Glencore e il potere produttivo, la Cina produce anche l’80 % del cobalto a livello mondiale.

Ma quale attacco alla Huawei …

La Cina quindi, potrebbe prendere la decisione di bloccare l’export di terre rare – e potenzialmente dei materiali utili alla costruzione di batterie – verso gli Stati Uniti, portando a una situazione di emergenza approvvigionamento per le aziende tecnologiche. Chiaro è che le alternative sono scarse: oltre alla Cina, gli altri produttori di terre rare sono il Caucaso in mano Russa e in modo molto limitato l’Australia. Un esempio viene dal passato recente: nel 2010, in seguito ad una diatriba con il Giappone sulla proprietà di alcune isolette vicine a Taiwan, Pechino decise di tagliare l’export di terre rare e bloccarne le spedizioni dirette in Giappone. Subentrarono a breve negoziati.

Lito.