Venezuela: come il direttore del SEBIN ha manipolato la CIA

Non sappiamo quanto aderente alla realtà possa essere la lettura del tentativo di golpe del 30 aprile a Caracas che ci viene proposta da Vasilescu, anche se a suo favore depone la serietà dell’autore e la incontrastabile correttezza storica della piattaforma che la propone, Réseau Voltaire; di certo, nel caso, si è trattata di una delle partite a scacchi politici tra più ardite, una pecetta sulla ferita che aprendosi ulteriormente poteva sanguinare in una terza guerra mondiale.

Il Presidente Nicolás Maduro e il generale Manuel Ricardo Cristopher Figuera

di Valentin Vasilescu*

Il direttore del SEBIN (Servicio Bolivariano de Inteligencia Nacional), generale Manuel Figuera, che ha ordinato a dei soldati di unirsi ai putschisti di Juan Guaidó, ha agito per ordine del presidente Nicolás Maduro e in collegamento con il GRU russo (Главное управление Генерального штаба).

Dopo quattro mesi di pressione degli agenti della CIA, i generali dell’esercito venezuelano sono rimasti fedeli al presidente legittimo Maduro. Tutti sono stati avvicinati da spie statunitensi, travestite da rappresentanti dell’opposizione e hanno preso parte a discussioni. Per indurli a tradire sono state loro promesse ingenti somme di denaro.

Agli ordini di Maduro, la Russia coordina i servizi d’intelligence venezuelani; per timore dei russi o per fedeltà, i generali venezuelani hanno raccontato ogni dettaglio di cosa era stato loro chiesto di fare e come avrebbero dovuto farlo. Anche il generale Manuel Ricardo Cristopher Figuera, direttore del SEBIN (i servizi venezuelani d’intelligence), ha disertato con l’approvazione dei russi: gli statunitensi avevano preso in ostaggio la moglie. Quando Washington ha avuto la certezza che i capi delle forze armate avessero tradito Maduro, ha organizzato la commedia del colpo di Stato: un totale fiasco dello spionaggio statunitense.

Athanasie Stănculescu, doppiogiochista britannico che organizzò il golpe in Romania nel 1989

Nel 1989 i generali dell’esercito rumeno subirono le medesime pressioni degli omologhi sovietici. Fu il caso, per esempio, del primo sottosegretario della Difesa, il luogotenente generale Athanasie Stănculescu, formato dallo spionaggio britannico. Fu lui a organizzare il colpo di Stato cui seguì l’esecuzione dei coniugi Ceausescu. Fu lui a inventare la sanguinosa commedia con i terroristi. I generali venezuelani avevano quindi un precedente storico in quel che accadde in Romania.

Senza consultarsi con nessuno, il presidente Trump ha ammesso che, dopo lo smacco, ha chiamato Putin per parlare di Venezuela, Ucraina e Siria. Trump ha insinuato che l’utilizzo dell’Ucraina come moneta di scambio avrebbe indotto Putin a lasciare il Venezuela nelle mani degli Stati Uniti. Un’altra grandissima menzogna. Proprio come quando gli Stati Uniti mentirono alla Russia affermando che, dopo l’unificazione della Germania, la NATO si sarebbe fermata alle sue frontiere.

Le menzogne di Trump non avevano lo scopo di ingannare Putin, bensì i generali del Venezuela. Rimane da vedere se i generali venezuelani intendono tradire il presidente legittimo e passare dalla parte degli agenti USA, oppure conservare la propria dignità di ufficiali.

*Valentin Vasilescu è un ricercatore e giornalista esperto militare. Ex vicecomandante dell’aeroporto militare di Otopeni in Romania

Traduzione di Rachele Marmetti

Fonte: Réseau Voltaire – Francia

https://www.voltairenet.org/article206440.html