Più di 400 stranieri sono in Venezuela, cosa hanno visto lì?

I lavori dell’Assemblea Internazionale dei Popoli a Caracas

di Leonardo Fernándes*

Da domenica scorsa (24 febbraio-ndt.), 400 rappresentanti di 85 paesi si sono incontrati nella capitale venezuelana, Caracas, dove si tiene l’Assemblea Internazionale dei Popoli fino a mercoledì prossimo (27 febbraio).

Per molti di coloro che sono arrivati in Venezuela nel bel mezzo del bombardamento negativo dei media contro il paese, la realtà trovata ha generato sorpresa. Questo è quanto ci dice il brasiliano Jessy Dayane, vicepresidente dell’Unione Nazionale degli Studenti (UNE).

“In Brasile, prima di venire qui, avevo paura. Perché io guardavo la televisione e loro dicevano solo guerra e guerra. Vale a dire, c’era molta tensione prima di arrivare perché le notizie mostravano che il paese era sempre nel bel mezzo di una guerra civile con bombe e colpi di pistola. Ma quando siamo arrivati qui, abbiamo pensato di trovarci in una fase di tregua. La gente lavorava normalmente, i bambini andavano a scuola. Quello che abbiamo visto qui mostrava un paese più democratico di qualsiasi altra democrazia, perché il popolo ha effettivamente accesso ai diritti fondamentali: a una sanità pubblica di qualità, a un’istruzione di qualità, all’alloggio, al cibo.

Il trattamento riservato ai problemi sociali del Venezuela, in gran parte generati dagli attacchi economici di potenze come gli Stati Uniti, non corrisponde all’approccio di altre realtà, con problemi ancora più gravi. Il messicano Madgriel Sánchez è ben consapevole dei doppi standard dei media in tutto il mondo, che non affrontano importanti questioni sociali in uno dei paesi più violenti delle Americhe.

“In Messico, ogni giorno, dieci donne vengono ammazzate, 14 persone spariscono, 32 persone vengono uccise ogni giorno. Viviamo in un clima di grande violenza in cui i gruppi criminali dominano gran parte del paese. Abbiamo un paese con molte distruzioni ambientali, molte ingiustizie, e nessuno ne parla, come se fosse qualcosa di normale. Sì, il Venezuela non è normale, ma in un senso diverso. Qui c’è la pace, vediamo le persone più semplici che vivono con dignità e con una coscienza molto forte e con il sentimento patriottico di difendersi”.

Lo stesso vale per il Brasile, secondo Dayane. “Per quelli di noi che vivono a San Paolo, per esempio, camminare per le strade della città è vivere con molte persone in situazioni di strada. Molte persone che non hanno un lavoro, non hanno una scuola”.

Questo martedì (26 febbraio), i partecipanti dell’AIC hanno visitato diversi quartieri di Caracas per verificare in loco la situazione reale del paese. “Ho visto molta gioia, tranquillità, molte espressioni di gratitudine per la nostra visita. Ho sempre pensato che tutta questa deformazione della realtà venezuelana è costruita per giustificare un’invasione di qualsiasi natura da parte degli Stati Uniti. L’invasione militare è il massimo a cui potrebbero arrivare, di questo sono convinta, ha affermato la salvadoregna Blanca Flor Bonilla.

Sugli interventi degli Stati Uniti negli affari interni del suo paese, il messicano Sánchez è bene a conoscenza. “Abbiamo avuto 14 invasioni militari, il controllo maggiore dell’economia è fatto dagli Stati Uniti ed è per questo che siamo soggetti a loro. La violenza che viviamo in Messico, i problemi sociali, anche se ora abbiamo un governo diverso, non potremmo risolvere, soprattutto perché sono strutturali e hanno a che fare con la presenza degli Stati Uniti.

L’Assemblea Internazionale del Popolo è un’articolazione di movimenti sociali, organizzazioni civili e partiti politici che è stata costruita negli ultimi due anni con la partecipazione di rappresentanti di più di 130 paesi. L’incontro di Caracas si inquadra, non solo nell’inaugurazione della piattaforma globale, ma come atto di solidarietà al popolo venezuelano e al suo governo, presieduto da Nicolás Maduro, rieletto nel maggio 2018 per un nuovo mandato di sei anni, secondo la Costituzione del paese.

*Leonardo Fernándes è un giornalista del quotidiano Brasil de Fato di San Paolo – Brasile

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