Crisi politica in Perù con il presidente sotto accusa in mezzo alla diffusa corruzione dell’élite

ULTIMA ORA: anche il nuovo Presidente Manuel Merino, si è da poco dimesso *

Il 9 novembre, Martín Vizcarra, presidente del Perù, è stato messo sotto accusa con 105 membri del Congresso che hanno votato a favore, superando gli 87 richiesti. Questo ciclo di procedimenti di impeachment è seguito a un tentativo fallito nel settembre del 2019 in cui 32 membri del Congresso hanno sostenuto un voto di impeachment basato sui presunti collegamenti di Vizcarra con contratti governativi irregolari che erano stati assegnati.

Questa volta, la mozione di impeachment ha denunciato la corruzione da parte di aziende che hanno ricevuto appalti di lavori pubblici risalenti al tempo di Vizacarra come governatore dello stato di Moquegua nel 2010.

Vizcarra, che era l’ex vicepresidente e ambasciatore del Perù in Canada, è ora il secondo presidente consecutivo costretto a lasciare l’incarico prima di completare il suo mandato presidenziale. Il suo predecessore, Pedro Pablo Kuczynski, è stato costretto a rassegnare le dimissioni nel corso di molteplici procedimenti di impeachment nel 2018 per video trapelati che lo mostravano impegnato nella compravendita di voti oltre a precedenti collegamenti allo scandalo di corruzione di Odebrecht. Odebrecht è una società di costruzioni brasiliana che è stata sorpresa a corrompere molti funzionari di alto profilo in America Latina.

La notizia del voto di impeachment è stata accolta con disordini sociali di massa nella capitale della nazione, Lima, così come nelle principali città del paese, tra cui Trujillo, Huancayo, Ayacucho e Cuzco, per protestare contro ciò che è stato caratterizzato da molti come una presa di potere da parte della minoranza del partito Azione popolare pochi mesi prima delle elezioni presidenziali previste nell’aprile 2021. Senza un vicepresidente in carica, il prossimo in fila a coprire il posto vacante è il capo del Congresso Manuel Merino *, un membro dell’Azione popolare che ha guidato i lavori congressuali fino ad ora.

Corruzione dell’intera élite politica

Le manifestazioni non sono necessariamente espressioni di sostegno generale al governo di Vizcarra, la cui risposta alla pandemia di Coronavirus ha esacerbato le disuguaglianze preesistenti e ha lasciato il Perù con uno dei più alti tassi di mortalità pro capite al mondo a causa del virus. Invece, i manifestanti hanno sottolineato l’ipocrisia del procedimento di impeachment. Sessantotto casi di corruzione sono attualmente pendenti contro membri in carica del Congresso, molti dei quali però hanno votato a favore della mozione di impeachment.

Con così tanti lavoratori che soffrono a causa della recessione economica innescata dal COVID, in particolare quelli relegati nella grande economia informale del Perù, le ultime manovre della classe politica hanno alimentato una diffusa sfiducia nei confronti di coloro che sono in carica. Ciò include il Congresso e lo stesso processo di impeachment che ha presieduto. Tra gli slogan nelle strade ci sono gli appelli a rifiutare il posto vacante ed a esprimere sfiducia nei membri del Congresso e le richieste per la creazione di un’assemblea costituente per riscrivere la Costituzione e il ripristino di Vizcarra come presidente.

Con così tante forze nelle strade che condannano sia l’atto del Congresso di andare avanti con il voto di impeachment durante un periodo così economicamente e socialmente instabile, sia i manifestanti che sono giustamente arrabbiati per la mancanza di sostegno del governo durante questa pandemia, solo il tempo dirà se le masse di persone accetteranno una presidenza Merino prima delle prossime elezioni.

Fonte: Liberation News – USA

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