Come votare per Satana

Orlov ormai tratta l’argomento della prossima fine dell’impero USA  con sempre maggior ironia e distacco, come se, essendo il primo ad averlo toccato, ci avesse da tempo anticipato tutto. Del resto non lo riguardano critiche o sfottò: ne aveva fatto raccolta quando con anni d’anticipo predisse la fine dell’URSS e del campo sovietico.

di Dmitry Orlov*

Prendo atto che un numero significativo di persone si sta preoccupando per le imminenti elezioni presidenziali americane. Sebbene possa essere difficile vedere cosa ci sia di così eccitante in quella che promette di essere una pseudo-gara particolarmente fraudolenta tra due strani e vecchi buffoni incoerenti, grandi masse di persone sono impegnate ad inveire l’una contro all’altra e a comportarsi come se questa gara contasse effettivamente qualcosa. Questa cacofonia politica da manicomio sta creando un grave rischio per la salute mentale di gran parte della popolazione, già stressata dal crollo economico in atto e dagli strenui sforzi per coprirlo sfruttando il caso (per lo più creato ad arte) del coronavirus.

E così, nel tentativo di risparmiarvi l’angoscia mentale dell’ossessione per una contesa completamente priva di significato, voglio offrirvi una prospettiva diversa che spero vi tranquillizzerà e vi permetterà di concentrare i vostri sforzi verso qualcosa di più piacevole o utile o, idealmente, entrambe le cose.

Mi rendo conto di muovermi su un terreno pericoloso, ma è un terreno che conosco. Avevo già perso un certo numero di amici quando era stato eletto Trump perchè, al posto dell’attesa e giusta indignazione, avevo affermato che Trump era la persona più adatta a guidare un paese che stava andando a rotoli. In precedenza avevo (in modo del tutto scherzoso) approvato la candidatura di Trump come impotente e ridicolo rappresentante di una ex superpotenza al collasso. Nel periodo immediatamente successivo, Trump si è comportato esattamente come mi aspettavo. Leggete la mia pseudo approvazione e ridete! – o piangete – ma sarete costretti ad ammettere che avevo centrato il problema. Sebbene Trump non abbia seguito il mio consiglio e non abbia scelto Kim Kardashian come candidata alla vicepresidenza, non è mai troppo tardi. Ora che [il marito], il mentalmente instabile Kanye West è fuori dai giochi, Trump può persino divorziare dalla modesta Melania e sposare la più adatta e appariscente Kim (come gli avevo in precedenza consigliato), rendendola la prima vicepresidente e la prima first lady della storia! L’imperatore Caligola, una tempo, aveva sposato il proprio cavallo, Incitatus, e aveva cercato di farlo nominare senatore romano, quindi negli annali degli imperi decadenti c’è un precedente per un simile genere di cose. Questo renderebbe il reality show della Casa Bianca ancora più divertente da guardare, mentre Washington brucia.

Sono sicuro che alcune persone esiteranno di fronte ad un modo così ironico di trattare una scelta che considerano un problema molto serio. Noam Chomsky, linguista del MIT, prolifico autore e docente di sinistra, dovrebbe certamente essere uno di loro. Nel 2016, aveva detto: “Se avete una qualche comprensione morale, il vostro desiderio sarà quello di tenere fuori il male più grande.” E di recente ha alzato la posta: “In queste elezioni non votare in uno stato chiave per [il male minore] Biden equivale a votare per [male maggiore] Trump.” Ha anche formulato un’ideologia generale per votare per il male minore [Voting for the Lesser Evil (VLE)] ricca di molti sottili principi. Ma Chomsky non sembra essere affatto un esperto sulla natura del male: quando in un’intervista gli era stata fatta una domanda in merito, aveva divagato sulla variabilità della natura umana e sulle sue ramificazioni politiche. Sembra che per Chomsky il “male” sia solo un sostantivo astratto che denota qualcosa di molto brutto.

Chomsky è Ebreo e il giudaismo manca di una nozione sviluppata di demonologia. Forse è questa zona morta, culturalmente condizionata, nella sua visione del mondo che gli ha permesso di prendere in seria considerazione il concetto di VLE. Per lui, la scelta del male minore è semplicemente una questione di scegliere la strategia politica appropriata (con la quale intende una tattica adeguata, poiché una strategia appropriata porterebbe all’eliminazione del male piuttosto che ad una sua timida approvazione). A differenza del giudaismo di Chomsky, sia il Cristianesimo che l’Islam coltivano una consapevolezza ricca di sfumature di Satana/Shaitan – il Maligno, insieme ai servitori che comanda.

Per me ha quindi più senso considerare il male manifesto della democrazia americana da una prospettiva demonologica. Visto attraverso questa lente, scegliere il male minore è comunque scegliere il male. Questo fa sembrare la possibilità di scegliere il giusto tipo di male attraverso l’esercizio della “comprensione morale” di Chomsky una mostruosa forma di sofisma, perché, indipendentemente per quale dei servitori di Satana si voti, si acconsente comunque ad essere governati da Satana.

Quella che segue è una guida alla politica americana dal punto di vista demonologico ed una ricetta per evitare la possessione demoniaca.

L’obiettivo di Satana è sempre quello di sviare, sedurre e stregare. Dato che per pubblici diversi sono necessarie strategie di seduzione e di incantesimo differenti, in teoria servirebbe un demone distinto ed appropriato per ogni gusto da soddisfare, da quelli molto liberali ai molto conservatori. Ma l’effetto polarizzante della politica nazionale ha portato in primo piano solo tre demoni. Ai fini di questa discussione, darò loro i seguenti nomi, intuitivamente evidenti: Demone Rosso, Demone Blu e Demone Verde.

I tre demoni hanno in comune la strategia di seduzione: impressionano dando false speranze. Ogni demone cerca di persuaderci che potremmo entrare nella sua particolare versione dell’inferno affermando, falsamente, che tratta di un paradiso, a condizione che lo sosteniamo, mentre [allo stesso tempo] contrastiamo gli altri due. Se non lo faremo, saremo spinti verso una delle altre due versioni dell’inferno, che descrive ovviamente come piuttosto infernali. Ciò che rende irresistibili questi loro atti di seduzione, è che le tre versioni dell’inferno non sono immaginarie, ma, in realtà, coesistono in un tempo e in uno spazio non demoniaco e si combinano per produrre il paesaggio infernale dell’America contemporanea.

Il Demone Rosso vive nella falsa speranza che sia possibile che l’America riacquisti la propria grandezza di potenza industriale, in gran parte autonoma e autosufficiente per tutto ciò di cui ha bisogno, un paese con una classe media significativa e prospera, dove un lavoratore del settore auto poteva sfamare e vestire l’intera famiglia e permettersi una casa e due macchine, tutto con un unico stipendio. Il fatto è che l’industria manifatturiera statunitense si è trasferita in Cina e altrove per una buona ragione: produrre manufatti in America non è più conveniente. Gli Stati Uniti non formano più scienziati e ingegneri in numero sufficiente, non hanno più le infrastrutture industriali necessarie e le loro strutture di regolamentazione e governance rendono proibitiva l’attività industriale.

La forte dipendenza di Trump dal Demone Rosso lo ha portato in un vicolo cieco, da cui è costretto a fare vuote dichiarazioni di grandeur economica basate sull’andamento di un mercato azionario completamente distaccato dall’economia reale e tenuto in stato di perenne eccitazione da un’inesorabile stampa di valuta. Ad un certo punto, diventerà ovvio che, invece di ritornare ad essere una potenza industriale, gli Stati Uniti sono in procinto di diventare, a livello internazionale, una nazione povera, in grado solo di coltivare mais e soia geneticamente modificati che sempre meno paesi vorranno importare.

Il Demone Blu si nutre della falsa speranza che l’America possa continuare a vivere ben al di sopra dei propri mezzi, semplicemente stampando denaro ed emettendo debito che non ha nessuna intenzione di ripagare. L’uso del dollaro americano come valuta di riserva mondiale ha permesso agli Stati Uniti di ricevere merci e investimenti dall’estero in cambio di semplici pezzi di carta. Il Demone Blu porta in scena il saccheggio spudorato del resto del pianeta in nome del raggiungimento dei traguardi di giustizia sociale, nascondendo il fatto che sta solo ridistribuendo della merce rubata.

Il fatto che la Cina, nell’ultimo anno, per quanto riguarda gli scambi internazionali abbia ridotto del 20% la propria dipendenza dal dollaro americano, una valuta che copre poco più della metà di tutto il suo commercio internazionale, indica che lo stato di valuta di riserva del dollaro americano non durerà ancora a lungo. A questo ritmo di sostituzione, in soli due anni, la dipendenza della Cina dal dollaro USA sarà ridotta ad un misero 10% e, dato che la Cina è il principale partner commerciale della maggior parte delle nazioni, il ruolo del dollaro USA nel commercio internazionale sarà praticamente azzerato.

Il canto della sirena del Demone Blu, “prendi in prestito e spendi,” non riuscirà più a sedurre le proprie vittime. Allo stato attuale delle cose, il governo federale degli Stati Uniti spende la metà del suo gettito fiscale in eccesso e, visto che la sua base imponibile si sta sempre più deteriorando e la sua capacità di indebitamento internazionale svanisce, non sarà in grado di soddisfare i suoi attuali obblighi finanziari, per non parlare del finanziamento di nuovi progetti.

Il Demone Rosso e il Demone Blu si nutrono di nostalgia: del desiderio di riaccendere una grandezza passata o di perpetuare uno status quo sempre più insostenibile. Questo spiega la scelta dei loro candidati: Trump e Biden sono entrambi vecchi, come tutti i vecchi, tendono a vivere nel passato, ignorano il presente e temono il futuro. Questi due demoni si stanno divertendo a dare false speranze agli anziani parlando di status quo, o di status quo ante.

Il Demone Verde, invece, si sforza di corrompere le menti dei giovani dando loro false speranze su un futuro che non ha alcuna possibilità di verificarsi. Mentre gli altri due demoni feticizzano cose che avevano funzionato in passato, l’industrialismo americano e i giochi di prestigio finanziari, ma che, ahimè, non funzioneranno mai più, il Demone Verde feticizza cose che non hanno mai funzionato e non che non funzioneranno mai: cose come la Theory of modern monetary e il Green New Deal.

La teoria della moneta moderna, che non è né moderna né monetaria e che non è neanche una teoria, è seguita da un certo tipo di economisti, quelli secondo cui tutto è solo una questione di soldi, che esistono solo perché possono essere stampati a piacimento. Se è vero che una certa quantità di denaro può essere prestata in modo produttivo, se esiste una capacità industriale inutilizzata e una domanda insoddisfatta da parte dei consumatori, in generale, lo sviluppo economico non è determinato dalla disponibilità di denaro ma da una complessa interazione tra risorse, tecnologia, disponibilità di forza lavoro e domanda dei consumatori.

Il Green New Deal, che non è verde perché le tecnologie su cui si basa dipendono a loro volta dalla disponibilità di combustibili fossili, e che non è nuovo perché ha già fallito ovunque è stato messo alla prova, è stato adottato dai sostenitori del cambiamento catastrofico del clima che, secondo loro, potrà essere evitato installando turbine eoliche e pannelli solari. Svariati protagonisti hanno interessi diversi nel progetto; ad esempio, i Cinesi vi partecipano solo per i soldi, dal momento che producono gran parte delle attrezzature necessarie.

Ma l’idea di sostituire la produzione di elettricità dai combustibili fossili e dal nucleare con l’eolico e il solare è priva di fondamento, perché queste fonti sono intermittenti e la quantità di energia elettrica che mettono a disposizione è completamente scollegata dalla domanda, mentre l’offerta e la richiesta di energia devono essere perfettamente bilanciate per mantenere operativa la rete elettrica. Il carattere irregolare di queste fonti energetiche potrebbe essere mitigato se fosse disponibile una sufficiente capacità di accumulo, ma questa capacità non esiste, nemmeno sulla carta.

Alla fine, non importa da quale dei tre demoni sceglierete di essere posseduti, perché tutte le loro promesse sono illusorie. Ma, dato che la vostra sola ed unica scelta è quella di votare per uno dei loro seguaci, e quindi ogni voto è un voto per Satana, quale sarebbe la scelta migliore? Se sceglierete di non votare, dimostrerete il vostro rifiuto ad essere guidati da uno dei discepoli di Satana, ma non renderete di certo meno inevitabile questa prospettiva. E, se sceglierete di votare, confermerete attivamente il vostro desiderio di essere governati da uno dei servi di Satana, il che sembra anche peggio.

Ma c’è una terza opzione, che è quella di farsi gioco di Satana e di tutti i suoi servi, votando a caso, con un lancio della monetina, come avevo descritto in un articolo pubblicato quattro anni fa. Sarete sempre guidati da Satana, almeno fino a quando gli Stati Uniti non collasseranno politicamente, cosa che accadrà al momento opportuno, ma, nel frattempo, non sarete sedotti o posseduti da uno dei suoi discepoli, e, se un numero sufficiente di persone voterà in modo casuale, sarà molto più difficile per i servi di Satana usare la strategia del divide et impera per mantenere la presa sulla mente delle persone, il che sembra già essere una grande vittoria.

Per mettervi in uno stato d’animo che vi permetta di votare in modo casuale, è utile ripetere il mantra:

Gli Stati Uniti non sono una democrazia e non importa chi sia il presidente

Ripetetelo cento volte, o mille, o quante volte occorreranno per capire bene il messaggio. Questa affermazione, vi assicuro, è una constatazione di fatto, dimostrata da un’analisi statistica, come avevo spiegato in questo articolo di più di sei anni fa. Si basa su un’evidenza che, in tutti questi anni, è stata contestata ma mai smentita: i risultati parlano da soli.

Nota:
A questo punto, alcuni commentatori tendono ad uscire allo scoperto e a dichiarare che gli Stati Uniti non sono una democrazia ma una repubblica. Ma è una distinzione senza differenze, come lo spettacolo offerto dalle migliori repubbliche democratiche, tipo la Repubblica Democratica del Congo o la Repubblica Democratica Popolare della Corea (del Nord). Se contestate questa affermazione, che tipo di patriota congolese o nordcoreano siete? E se non siete né congolesi né nordcoreani, con che diritto li giudicate?

Spero di avervi detto tutto quello che c’è da sapere per evitare la possessione demoniaca mentre aspettate, con pazienza o impazienza, il collasso politico degli Stati Uniti. Il resto dipende da voi e il meglio che posso fare è augurarvi tutta la fortuna del mondo.

*Dmitry Orlov, ormai ben noto a chi frequenta thingschange.info, rappresenta la geopolitica al futuro, con qualche rivisitazione storica. La sagacia con cui ribatte alcuni argomenti s’innesta spesso nell’esperienza pratica dell’ingegnere.

Fonte: Blog Orlov – USA

https://cluborlov.blogspot.com/?m=1