IL TERRORISMO COME POLITICA DI STATO CONTRO CUBA

Sia l’impunità con cui agiscono gli estremisti, sia l’assente reazione dell’amministrazione di Donald Trump alla gravità di un assalto armato a un quartier generale diplomatico straniero, rispondono silenziosamente alla domanda più grande: chi sponsorizza davvero il terrorismo?

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Gli Stati Uniti sono stati il ​​principale organizzatore e sponsor del terrorismo nel mondo, sin dalla sua nascita come potenza con aspirazioni di egemonia universale.

Nel corso della storia contemporanea, quella nazione ha creato, strutturato e fornito ogni tipo di supporto a gruppi paramilitari confessati e terroristi in tutto il mondo. Ha anche fornito assistenza a numerosi governi dittatoriali che hanno usato il terrore come strumento di repressione contro i loro popoli.

La guerra terroristica scatenata contro Cuba è stata concepita come politica statale. La varietà di azioni militari, economiche, biologiche, diplomatiche, psicologiche, di propaganda, di spionaggio, l’esecuzione di atti di sabotaggio e i tentativi di liquidare fisicamente i leader del processo rivoluzionario, fanno parte di una strategia ufficiale creata ed eseguita dalla Casa Blanca per sconfiggere la Rivoluzione e fermare la costruzione del socialismo sull’isola.

Troppe sono le prove che sono state riviste così tante volte: il dirottamento di aerei, che fino al 1959 non avevano precedenti nel mondo, era un metodo ideato e utilizzato proprio dalla CIA nel suo programma di azioni terroristiche dal trionfo di gennaio (della Rivoluzione a Cuba-ndt.).

Le immagini di 3.478 cubani morti e 2.099 disabili come vittime di tutti i piani violenti sulle Grandi Antille, mostrano le gravi conseguenze del flagello.

Due mesi dopo che il terrorista Alazo Baró sparò “per uccidere” contro l’ambasciata cubana a Washington, il complicato silenzio della Casa Bianca portò alla luce il retroscena di un suo passato ancora vicino nel tempo.

Lo spirito che animava il mercenario e i suoi burattinai a Miami, nacque dalla politica di tolleranza, complicità e discorsi di odio che per anni permisero a Orlando Bosch, Posada Carriles e altri mostri nati sotto la tutela del governo di agire in completa libertà.

Sia l’impunità con cui agiscono gli estremisti, sia l’assente reazione dell’amministrazione di Donald Trump alla gravità di un assalto armato a un quartier generale diplomatico straniero, rispondono silenziosamente alla domanda più grande: chi sponsorizza davvero il terrorismo?

Invariabilmente, la risposta di Cuba ha sempre la stessa misura, come sempre, a titolo di lezione, nel mezzo della crisi causata dal covid-19, e sotto la protezione etica dell’ideologia di Martí: “Quelli che predicano l’odio, o intolleranza, cadono al momento giusto: ma i templi? ora più che mai sono necessari templi dell’amore e dell’umanità per sviluppare tutto ciò che è generoso nell’uomo e racchiudono tutto ciò che è rozzo e vile in lui ».

Fonte: Granma – Cuba

http://www.granma.cu/