La stupefacente ammissione del Presidente Macron

Passaggi non riportati dalla comunicazione massiva, spiegano la posizione occidentale…

Non so se la fantomatica maledizione cinese [in inglese] venga davvero dalla Cina ma, che sia così o no, siamo sicuramente condannati a vivere in tempi davvero interessanti: l’Iran ha vinto la prima fase della “battaglia delle petroliere” contro gli anglosionisti [in inglese], Putin ha proposto di vendere i missili ipersonici a Trump [in inglese] (ultimamente Putin sta provocando molto i leader occidentali) mentre Alexander Lukashenko ha preso estreme misure per chiudere completamente il confine tra Ucraina e Bielorussia [in inglese] a causa dell’enorme afflusso proveniente dall’Ucraina di armi e di estremisti nazionalisti. Come lui stesso ha affermato: “se le armi finiscono nelle mani di persone normali e specialmente di persone con mentalità nazionalista, aspettiamoci il terrorismo”. Ha davvero ragione, ovviamente. Eppure, qui c’è una sottile ironia (chiamatelo karma se volete) ma per gli ucronazi che hanno promesso alla loro gente un ingresso visa-free nell’Unione Europea (solo per turismo e se hai dei soldi da spendere, ma comunque…), tuttavia dopo 5 anni da quell’osceno esperimento di creazione di una Ucraina rabbiosamente russofobica e dopo 100 giorni (o giù di lì) di presidenza Zelenski, il paese limitrofo più vicino e più di supporto all’Ucraina è costretto a chiudere completamente la sua frontiera a causa della fenomenale tossicità della società ucraina! Ma, di nuovo, l’Ucraina è un paese di un tale fallimento che possiamo contare sulle cose “più interessanti” (nel senso della maledizione cinese, ovviamente) che stanno accadendo anche lì.

Precisazioni dopo lo scambio di prigionieri…

[Nota: curiosamente, una delle persone a cui gli Ucraini hanno rinunciato in questo scambio è stato Vladimir Tsemakh, nativo del Donbass che è stato rapito dalle SBU in Novorussia (i nostri nobili “Europei” non hanno obiettato a tali medoti!) e che è stato dichiarato “testimone protagonista” contro la Russia nella (pseudo) indagine sull’MH-17. Ancora più patetico è che l’Olanda ha evidentemente dato pieno appoggio a questa massa di insensatezza [in inglese]. Infine e solo per farsi una bella risata, controllate come il famigerato Bellincat ha presentato Tsemak [in inglese]. Poi, improvvisamente, sembra che tutti “dimentichino” quel “testimone protagonista” e ora gli Ucraini lo hanno mandato in Russia. Sorprendente come le cose che si svolgono velocemente si perdano nel buco della memoria collettiva occidentale…]

Proprio ora sembra che ci sia un tiro alla fune che si sta svolgente tra gli elementi mentalmente più sani dell’amministrazione Zelenski e i vari estremisti nazionalisti della SBU, squadroni della morte e anche forze armate regolari. Vediamo così che ci sono questi sviluppi apparentemente contraddittori: da una parte, l’Ucraina ha finalmente accettato lo scambio di prigionieri con la Russia (uno scambio molto pesante per i Russi, perché la Russia ha in gran parte scambiato dei veri criminali, tra cui almeno due genuini terroristi ucraini, con soprattutto ostaggi civili, ma Putin ha deciso – correttamente, secondo me- che liberare i nazionalisti russi dalle prigioni ucraine era in questo caso più importante); dall’altra, le forze armate ucronazi hanno aumentato i bombardamenti in Donbass, utilizzando anche obici da 152 mm che sparano proiettili ad alta frammentazione da 50 kg. Qualsiasi possa essere il caso, lo scambio di prigionieri (non importa quanto poco equilibrato e ingiusto) è uno sviluppo positivo che potrebbe segnare l’inizio di un atteggiamento pragmatico e meno ideologico di Kiev.

Alcuni cautissimi accenni di un piccolo indizio di ottimismo potrebbero esserci a seguito di questo scambio, ma la grossa questione sembra essere programmata per il meeting del Gruppo Normandia (ND), che si terrà probabilmente in Francia. Finora i Russi hanno ben chiarito che non parteciperanno tanto per partecipare, e che le uniche circostanze per cui avrebbero accettato un incontro dell’ND sarebbero state delle buone possibilità di ottenere risultati significativi, che – tradotto dalla lingua diplomatica russa – significa semplicemente “se e quando Kiev smetterà di boicottare e sabotare ogni cosa”. In particolare, i Russi stanno chiedendo che Zelenski si impegni per iscritto alla cosiddetta “formula Steinmeier” [in inglese] e che le forze ucraine si ritirino dalla linea di contatto. Succederà? Forse. Lo scopriremo presto.

I terroristi ucraini Sentsov e Kolchenko

Ma il solo e più sorprendente evento delle ultime due settimane è stato il discorso assolutamente sbalorditivo del presidente francese Emmanuel Macron, tenuto di fronte a una assemblea di ambasciatori. Non sono riuscito a trovare l’intero discorso in inglese (devo averlo perso da qualche parte), quindi riporterò i passaggi più importanti in francese e li tradurrò io stesso. Se troverò la traduzione completa e ufficiale, l’aggiungerò a questo articolo appena disponibile. Al momento, qui trovate il link a tutto il discorso in francese.

https://www.elysee.fr/emmanuel-macron/2019/08/27/discours-du-president-de-la-republique-a-la-conference-des-ambassadeurs-1

Incominciamo subito con alcuni dei più incredibili passaggi, in cui ho aggiunto delle evidenziazioni (scusatemi per la lunga citazione ma, veramente, ogni parola è importante):

L’ordre international est bousculé de manière inédite mais surtout avec, si je puis dire, un grand bouleversement qui se fait sans doute pour la première fois dans notre histoire à peu près dans tous les domaines, avec une magnitude profondément historique. C’est d’abord une transformation, une recomposition géopolitique et stratégique. Nous sommes sans doute en train de vivre la fin de l’hégémonie occidentale sur le monde. Nous nous étions habitués à un ordre international qui depuis le 18ème siècle reposait sur une hégémonie occidentale, vraisemblablement française au 18ème siècle, par l’inspiration des Lumières ; sans doute britannique au 19ème grâce à la révolution industrielle et raisonnablement américaine au 20ème grâce aux 2 grands conflits et à la domination économique et politique de cette puissance. Les choses changent. Et elles sont profondément bousculées par les erreurs des Occidentaux dans certaines crises, par les choix aussi américains depuis plusieurs années et qui n’ont pas commencé avec cette administration mais qui conduisent à revisiter certaines implications dans des conflits au Proche et Moyen-Orient et ailleurs, et à repenser une stratégie profonde, diplomatique et militaire, et parfois des éléments de solidarité dont nous pensions qu’ils étaient des intangibles pour l’éternité même si nous avions constitué ensemble dans des moments géopolitiques qui pourtant aujourd’hui ont changé. Et puis c’est aussi l’émergence de nouvelles puissances dont nous avons sans doute longtemps sous-estimé l’impact. La Chine au premier rang mais également la stratégie russe menée, il faut bien le dire, depuis quelques années avec plus de succès. J’y reviendrai. L’Inde qui émerge, ces nouvelles économies qui deviennent aussi des puissances pas seulement économiques mais politiques et qui se pensent comme certains ont pu l’écrire, comme de véritables États civilisations et qui viennent non seulement bousculer notre ordre international, qui viennent peser dans l’ordre économique mais qui viennent aussi repenser l’ordre politique et l’imaginaire politique qui va avec, avec beaucoup de force et beaucoup plus d’inspiration que nous n’en avons. Regardons l’Inde, la Russie et la Chine. Elles ont une inspiration politique beaucoup plus forte que les Européens aujourd’hui. Elles pensent le monde avec une vraie logique, une vraie philosophie, un imaginaire que nous avons un peu perdu

Ecco la mia traduzione libera:

L’ordine internazionale è scosso come mai prima, soprattutto, se posso dire così, da un grande cambiamento radicale che senza dubbio sta accadendo per la prima volta della nostra storia, in quasi ogni campo e di portata profondamente storica. La prima cosa che osserviamo è una considerevole trasformazione, una ri-composizione geopolitica e strategica. Noi stiamo senza dubbio vivendo la fine dell’egemonia occidentale sul mondo. Siamo abituati a un ordine internazionale che, dal XVIII secolo, si è basato sull’egemonia occidentale, soprattutto francese nel XVIII secolo grazie all’ispirazione dell’Illuminismo, e poi soprattutto su quella britannica nel XIX secolo grazie alla Rivoluzione Industriale e, alla fine, soprattutto su quella americana nel XX secolo grazie ai due grandi conflitti e alla dominazione economica e politica di questa potenza. Le cose cambiano. E ora sono profondamente scosse dagli errori commessi dall’Occidente in alcune crisi, per le scelte che sono state fatte per molti anni dagli Americani e che non sono cominciate da questa amministrazione, ma che portano a rivisitare alcune implicazioni nei conflitti in Medio Oriente e altrove, oltre a ripensare strutturalmente una strategia diplomatica e militare, e talvolta gli elementi di solidarietà che pensavamo fossero eternamente intoccabili, anche se li abbiamo costruiti insieme in momenti geopolitici che sono cambiati. E poi ci sono le nuove potenze emergenti il cui impatto abbiamo probabilmente sottostimato per molto tempo. La Cina è all’avanguardia, ma anche la strategia russa che, va detto, è stata perseguita con maggiore successo negli ultimi anni. Tornerò su questo. L’india che sta emergendo, queste nuove economie che stanno diventando anche potenze non solo economiche ma anche politiche, che si considerano, come qualcuno ha scritto, dei veri “stati civilizzati” che ora arrivano non solo a scuotere l’ordine internazionale ma anche a pesare all’ordine economico e a ripensare l’ordine politico e l’immaginazione politica che ne consegue, con maggiore dinamismo e maggiore ambizione di quelle che abbiamo noi. Guardate l’India, la Russia e la Cina: hanno un’ambizione politica molto più forte  di quella che hanno oggi gli Europei. Pensano al nostro pianeta con una vera logica, una vera filosofia e un’immaginazione che noi abbiamo un po’ perso.

Ora separiamo queste frasi chiave una per una:

1) “un grande cambiamento radicale che senza dubbio sta accadendo per la prima volta della nostra storia, in quasi ogni campo e di portata profondamente storica.”

Qui Macron mette le basi per alcune osservazioni davvero importantissime: ciò che sarà discusso in seguito non solo è un evento rilevante ma senza precedenti nella storia (sia francese che europea). Inoltre, ciò che sarà discusso in seguito riguarda “quasi ogni ambito” e con enormi implicazioni storiche.

2) “Noi stiamo senza dubbio vivendo la fine dell’egemonia occidentale sul mondo”

Quando l’ho letto la mia prima e piuttosto infantile reazione è stata esclamare “Davvero? Non è uno scherzo?! Chi l’avrebbe mai pensato?!”. Dopo tutto, alcuni di noi lo stanno dicendo da tanto, tanto tempo ma non importa. Ciò che è importante è che anche un pupazzo dei Rothshild come Macron ha dovuto alla fine pronunciare queste parole. Oh sicuramente lui si sarà sentito felice come il capitano del Titanic quando dovette (finalmente!) dare l’ordine di evacuazione totale della sua presunta nave inaffondabile, ma malgrado tutto, lo ha fatto. Da ora in poi, la nozione di fine dell’egemonia occidentale sul pianeta non è più relegata a ciò che i leader dell’Impero e la loro macchina della propaganda amano chiamare “estremisti marginali” e adesso è entrata pienamente nella trattazione pubblica (si suppone) “rispettabile” e “mainstream”. E’ una vittoria enorme per chi di noi sta già dicendo le stesse cose da anni.

3) “dagli errori commessi dall’Occidente in alcune crisi, per le scelte che sono state fatte dagli Americani per molti anni”

Qui, di nuovo, ho voglia di farmi un po’ di auto-congratulazioni e voglio dire “ve l’avevo detto anche io!” ma sarebbe davvero infantile, no? Ma sì, mentre le contraddizioni interne del materialismo occidentale in generale, e del capitalismo anglo-sionista in particolare, hanno raggiunto il mondo occidentale, e mentre un’eventuale crisi catastrofica era inevitabile, è anche sicuramente vero che i leader europei lo hanno fatto in gran parte da soli; per lo meno, hanno accelerato notevolmente questi processi. In tale contesto, vorrei proporre i seguenti politici per un’onorificenza per il servizio eccezionale reso alla distruzione dell’egemonia occidentale sul nostro pianeta, in sofferenza da molto tempo: Donald Trump e Barak Obama, certamente, ma anche Francois Hollande ed Emmanuel Macron (sì, anche lui malgrado abbia cambiato tono!), Angela Merkel, certo, e ultimo ma non meno importante, ogni singolo primo ministro britannico a partire da Margareth Thatcher (forse con un encomio speciale per Teresa May). Chissà, forse alla fine erano tutti agenti del KGB/GRU/SVR (sto solo scherzando!).

4) “le nuove potenze emergenti, il cui impatto abbiamo probabilmente sottostimato per molto tempo. La Cina è all’avanguardia ma anche la strategia russa che, va detto, è stata perseguita con più successo negli ultimi anni”

Poi, non è solo la Cina. Anche la Russia è un concorrente importante e di successo, quindi l’ammissione che, malgrado tutti gli sforzi delle élite anglosioniste, non solo l’Impero non è riuscito a distruggere la Russia, ma la Russia ha sconfitto con grande successo i tentativi occidentali. A chi interessa, consiglio vivamente questo articolo [in inglese] di Jon Helleving sul reale stato dell’economia russa. Infine, in termini militari, la Russia ha raggiunto più della parità. Infatti, potrei affermare che almeno in termini di qualità le forze armate russe sono avanti in molte tecnologie cruciali (missili ipersonici, difesa aerea, apparati elettronici, ecc.), anche se è ancora in ritardo in altre tecnologie (soprattutto cose davvero obsolete come le portaerei). Ma la cosa più cruciale è la vittoria politica della Russia: cinque anni dopo Euromaidan e la liberazione della Crimea dal giogo nazista, gli Stati Uniti sono più isolati della Russia. E’ comico, davvero!

5) “veri stati civilizzati che ora arrivano non solo a scuotere l’ordine internazionale”

In molti dei miei scritti ho parlato di un unico e molto distintivo “regno della civiltà russa”, e sono piuttosto felice di vedere Macron usare quasi le stesse parole. Certo, qui Macron non si riferiva solamente alla Russia ma anche a India e Cina. Tuttavia, e sebbene la nazione russa sia molto più giovane di quella cinese o, ancora di più di quella indiana, 1000 anni di civiltà russa meritano di essere ascoltati accanto a questi altri due giganti della storia mondiale. E ciò che è assolutamente certo è che Cina e India non avrebbero potuto costituire il nuovo ordine internazionale che vogliono senza la Russia, almeno per il prossimo futuro. Nonostante tutti i veri progressi reali fatti recentemente dalle forze armate cinesi (e, in misura minore, anche da quelle indiane), la Russia è ancora una potenza militare molto più forte della Cina. Ciò che accomuna Russia, Cina e India è che sono tutte ex imperi che hanno rinunciato all’imperialismo e che possono solo aspirare ad essere potenze, e ciononostante sono nazioni “normali”. Proprio per la loro dimensione e geografia, sono nazioni che non si possono invadere, tutte presentano un modello distintivo di sviluppo e vogliono un ordine mondiale multipolare che gli permetterebbe di raggiungere in sicurezza i propri obiettivi. In altre parole, Macron capisce che il futuro ordine mondiale sarà definito da Cina, Russia e India e non da una combinazione di potenze occidentali. Davvero una ammissione vera e propria!

6) “Guardate l’India, la Russia e la Cina: hanno un’ispirazione politica molto più forte di quella che hanno oggi gli Europei. Pensano al nostro pianeta con una vera logica, una vera filosofia e un’immaginazione che noi abbiamo un po’ perso”

Questa è la sfida “core dei BRICS” per l’Impero: Cina e Russia hanno già definito ciò che i Cinesi chiamano una “completa partnership strategica per il coordinamento della Nuova Era”. Se ora loro estendono questo tipo di partnership informale ma estremamente forte (la considero “simbiotica”) anche all’India, i BRICS avranno poi un futuro formidabile (specialmente dopo che i Brasiliani avranno dato il benservito a Bolsonaro e ai suoi padroni americani). Se fallisse e l’India dovesse scegliere di rimanere fuori questa relazione peculiare, allora la SCO (Organizzazione per la cooperazione di Shanghai) diventerebbe l’unico giocatore. E sì, Macron ha fatto centro: la Cina e, specialmente, la Russia hanno una vista sul mondo fondamentalmente diversa e, a differenza dei paesi occidentali, hanno degli obiettivi “politici molto più forti” (Macron ha usato la parola “ambizioni”), “una reale filosofia e immaginazione” che l’Occidente ha perso e non solo “un po’” ma, direi, completamente. Ma in un modo o nell’altro e per la prima volta in 1000 anni, il futuro del pianeta non sarà deciso da qualche parte in Occidente, non in Europa (vecchia o “nuova”) ma in Asia, soprattutto dall’alleanza russo-cinese. Come ho spiegato in questo articolo [in inglese], l’Impero anglosionista è probabilmente l’ultimo nella storia, sicuramente l’ultimo occidentale.

Ora, qui non dobbiamo essere naif: Macron non ha improvvisamente avuto una crisi mistica, sviluppato una coscienza o è diventato improvvisamente un esperto di relazioni internazionali. C’è certamente una cinica motivazione del perché stia cambiando atteggiamento. In realtà ce ne sono molte di ragioni. Primo, sembra che sia finita l’amicizia a intermittenza tra Macron e Trump; secondo, tutta l’Europa è in caduta libera dal punto di vista sociale, economico e, ovviamente, politico, con un pazzo completo in carica a Londra che sta gestendo la Brexit, e con l’agonia politica apparentemente infinita di Angela Merkel, è solo logico per il Capo di Stato francese provare a intervenire. Inoltre, mentre ho sempre detto che la Russia non fa parte dell’Europa per cultura e spiritualità, dal punto di vista geografico, economico e politico la Russia è una parte rilevante dell’Europa e semplicemente non c’è possibilità di alcuna alleanza immaginabile degli stati europei per salvare l’Europa dalla sua situazione imbarazzante senza l’aiuto russo. Piaccia o no, è un dato di fatto, a prescindere dal fatto che politici o commentatori X, Y o Z se ne rendano o meno conto. Probabilmente Macron ha capito che i cosiddetti “Europei dell’est” non sono altro che prostitute di bassa lega che fanno ogni cosa che Zio Shmuel vuole che facciano: la Germania sta collassando sotto il peso della “brillante” politica di immigrazione della Merkel mentre la Gran Bretagna sotto BoJo è impegnata a provare ad auto-distruggersi almeno altrettanto velocemente degli USA sotto Trump. Macron ha ragione. Se unite, Russia e Francia potrebbero realizzare un’Europa molto più sicura di quella che oggi vediamo con i nostri occhi morire lentamente e dolorosamente. Ma ha anche torto se pensa che la Russia possa essere “re-invitata” all’interno della sfera di influenza anglosionista. In tale contesto, la risposta di Putin alla domanda [in inglese] se la Russia fosse disposta a tornare nel G8 è molto significativa: prima ha detto che se il G7 vuole ritornare in Russia, Putin lo avrebbe accolto con favore ma ha anche aggiunto che il G7/8 è inutile senza (sì, avete indovinato) Cina e India.

Sarà interessante vedere se l’attuale G7 sarà mai d’accordo a diventare un nuovo G10, che renderebbe Russia, Cina e India il blocco più potente (o gruppo di voto) di questo nuovo forum. Personalmente ne dubito molto, d’altronde stanno diventando disperati e le parole di Macron sembrano indicare che questa opzione è stata almeno discussa a porte chiuse. Francamente, considerando quanto velocemente il G7 stia diventando totalmente irrilevante, mi aspetto che gradualmente venga superato e rimpiazzato da un (oggettivamente più rilevante) G20.

Infine, ci sono i tentativi di Trump nel riportare la Russia nel G8 che sono collegati in maniera molto trasparente all’attuale guerra economica e alla competizione geostrategica tra USA e Cina. Per la Russia l’offerta è inutile, proprio come tornare nel PACE, ma la Russia non vuole offendere gratuitamente nessuno, ed è la ragione per cui Putin non ha rifiutato pubblicamente Trump o direttamente ad andare a Miami; ha invece approvato il concetto generale, ma ha proposto un modo migliore per farlo. Tipico di Putin. A sua volta, significa che qualcuno – probabilmente i Francesi – avranno lo spiacevole compito di dire agli Ucraini che la festa è finita, che ora hanno bisogno di fare le cose in modo diverso e cominciare ad applicare gli accordi di Minsk, qualcosa che Zelenski potrebbe fare oppure no, ma che i veri ucronazi armati non accetteranno mai.

Conclusione: Macron sa interpretare i segni premonitori

Quali che siano i motivi politici per dire quello che ha detto, Macron non è un idiota e non lo sono neanche i suoi consiglieri. E non è neanche una cosa “una tantum”. I Francesi hanno pesato ogni parola che Macron ha pronunciato, e stanno mettendo tutti sull’avviso (inclusi gli Ucraini, gli USA, l’Unione Europea, e la Russia ovviamente). Di fatto, Macron ha già invitato Putin a partecipare al meeting del Formato Normandia di Parigi nel vicinissimo futuro. Se alla fine questo meeting si svolgerà, significa che gli organizzatori hanno dato a Putin le garanzie che non sarà solo la solita chiacchierata, e che si raggiungeranno alcuni seri risultati.

Quindi, se l’Occidente è davvero serio nel voler forzare Kiev a rispettare gli accordi di Minsk, allora l’Occidente deve finalmente rinunciare alla sua autolesionista isteria russofobica e cambiare sostanzialmente il suo tono sull’Ucraina. Invitare Putin a Parigi solo per dirgli di nuovo che la Russia (che non è nemmeno una parte degli Accordi di Minsk) “deve fare di più” non ha alcun senso. Quindi, tutte le altre parti dovranno venire a patti con la realtà prima di invitare Putin. A quanto pare, questo potrebbe star accadendo a Parigi. Per quanto riguarda Trump, si è solo offerto come mediatore (se glielo chiedono) tra Russia e Ucraina.

Sarà estremamente interessante vedere se l’incontro del formato Normandia si svolgerà davvero, e che ruolo, se ci sarà, Trump e gli USA giocheranno dietro le quinte. Sapremo inoltre se l’”epifania” di Macron è stata solo un caso “one shot” o no.

The Saker

P.S. Ultime voci dall’Ucraina: i sostenitori di Zelenski stanno dicendo che Poroshenko sta organizzando un colpo di Stato contro Zelenski [in russo], e che sta preparando una forza speciale di squadroni della morte ucronazi per realizzare questo colpo di Stato. Non so nulla sul colpo di Stato, ma hanno già bloccato la Rada [in russo]. Non ci si annoia mai, davvero…

Traduzione: Elvia Politi

Fonte: The Saker – Islanda

http://thesaker.is/